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PERDUTAMOR . QUANDO IL CINEMA E LE CANZONI SI INCONTRANO.

PERDUTAMOR . QUANDO IL CINEMA E LE CANZONI SI INCONTRANO.

€200
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Informazioni sul corso

Scopo del corso e risultati attesi

L’irresistibile fascino delle “canzonette”. Attorno agli anni cinquanta si svolse tra critici, scrittori, intellettuali un dibattito nel tentativo di definire la canzone: fu inclusa nel genere “musica leggera” (con tutte le idee negative che l’espressione evoca; qualcosa che non ha un grande valore, non dura, che si consuma e destinata all’oblio…). Scrittori come Moravia la definirono “sottocultura” di una certa “sottoitalia”. Salvo poi scoprire che gran parte degli elettori e dei simpatizzanti di sinistra erano ammiratori per esempio di Claudio Villa! Dietro la critica ai modelli stereotipati e ai contenuti banali e lacrimevoli delle canzoni, il bersaglio polemico era sempre e comunque un gusto popolare che è visto come «altro» dal proprio

Anche se la critica “alle canzonette” si affievolì con l’avvento, a partire dagli anni Sessanta, della cosiddetta canzone d’autore, l’obiettivo di questo corso non è affrontare il problema della popolarità della musica leggera e del vero significato di “popolare”.

La canzone, così come il cinema, rappresenta uno “specchio” dei tempi ed una cartina al tornasole che recepisce le istanze di ogni epoca ed è giusto, perciò, che assieme al tempo che trascorre e cambia, si evolva anche il modo di fare musica ed il modo di ascoltarla e le opportunità per approcciarsi ad essa si moltiplichino. Ma almeno per ciò che riguarda il tema “cinema e canzoni” il processo non è così lineare: in alcuni periodi è come se la funzione di “specchio” si fosse vanificata.

Ad esempio il ventennio d’oro (1960-1977 circa) della canzone “d’autore” (o, come qualcuno preferisce, della “canzone d’arte”), intrecciato con significativi movimenti sociali e politici che vedono protagonisti i giovani (il Sessantotto, il Settantasette) è uno dei più ricchi e fecondi della storia, non solo linguistica, della canzone italiana;  ma soprattutto negli anni Settanta, anni di importanti  conquiste civili ma anche di grandi conflitti sociali e di rivolte sfociate nel terrorismo, emerge per questi temi, a proposito di cinema, una sorta di grande rimozione: è come se nei registi prevalesse la tendenza a ripiegare su se stessi.

Invece nel mondo della canzone c’è una vera e propria fioritura di cantautori (e cantautrici): i temi di un generico impegno politico sono sviluppati nelle canzoni d’autore, quelli di rivolta da autori antagonisti. Si crea quindi una frattura che si snoda lungo due filoni: quello di Cantastorie, Cantacronache, Nuovo Canzoniere Italiano, Canzoniere del proletariato di Lotta Continua con un mercato alternativo e quello dell’industria discografica e il Festival di Sanremo, la Scuola di Milano, la Scuola di Bologna, la Scuola di Roma. Il cantautorato italiano è diviso e emblematico di questa divisione che meriterebbe di essere approfondita (ma non in questa sede) è il «processo» intentato a Francesco De Gregori da un gruppo di autonomi al Palalido di Milano il 2 aprile 1976.

Gli obiettivi del corso invece sono di individuare – se è vero che cinema e canzone sono “specchio della società” e “colonna sonora della vita”- caratteristiche e trasformazioni di costume, dei comportamenti e delle relazioni; le trasformazioni del linguaggio musicale le cui convenzioni grammaticali hanno subito mutamenti radicali;  tenendo presente che una canzone è un testo stratificato in cui si intrecciano  linguaggio verbale, linguaggio musicale, sonorità, interpretazione artistica, ma anche la sua “immagine”, i valori a cui viene eventualmente associata.

Inoltre attraverso una distesa e divertente galleria di film saranno presi in considerazione alcuni aspetti formali sulle funzioni che la canzone svolge quando inserita in un testo altro: la canzone è essa stessa una protagonista del film (funzione diegetica); oppure la musica svolge la funzione di commento al film (funzione extradiegetica); oppure la canzone crea dei leitmotiv. La canzone come generatrice di un genere cinematografico tutto italiano come il “musicarello” (film a basso costo risultato di un rapporto strettamente produttivo e promozionale che il cinema intesse con le canzoni, supportando dischi appena usciti o di uscita imminente, e favorendo la promozione dei cantanti impegnati nelle pellicole). La funzione “nostalgia” quando il film si svolge nel presente e le canzoni sono del passato.

 

Breve descrizione

L’elenco dei film proposti, molto fitto, è puramente indicativo: i film da commentare saranno scelti secondo il criterio della reperibilità e le preferenze degli iscritti.

Un omaggio a una canzone ancora viva nella memoria e nell’immaginario collettivi: Gli uomini che mascalzoni di Mario Camerini (1932). La canzone “Parlami di amore Mariù“ è protagonista nel film insieme con un giovanissimo Vittorio De Sica                                                                                                                                        

Anni ’40                                                                                                                                           

Le canzoni sono usate come messaggi cifrati ai partigiani; I pompieri di Viggiù di M. Mattolo, O sole mio  di Giacomo Gentilomo (1946)

Anni ’50                                                                                                                                                                                             

Canzoni di primavera di Mario Costa 1951, Un canto nel deserto di Mario Girolami 1959,  Ore 10 lezione di canto di Marino Girolami (19 giugno), Sette canzoni per sette sorelle e Il cantante misterioso di Marino Girolami 1955 (20 giugno), Carosello di canzoni  1958 di Luigi Capuano. I ragazzi del juke-box di Lucio Fulci 1959

Anni ’60                                                                                                                                                                                                       

Il sorpasso di Dino Risi 1962; Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci; Tutto è musica, opera autarchica e autobiografico di D. Modugno 1964 I TEDDY BOYS DELLA CANZONE  di Domenico Paolella 1960; In ginocchio da te di M. Fizzarotti 1964; Rita, la figlia americana  di Piero Vivarelli 1965 Rita, la zanzara di L. Wertmuller; Lisa dagli occhi blu, di Bruno Corbucci 1969 Canzoni di ieri, canzoni di oggi, canzoni di domani di Domenico Paolella. 1962

Anni   ’70                                                                                                                                                                                                

Quelli belli siamo noi di Giorgio Mariuzzo, 1971; Figlio delle stelle, 1979, di Carlo Vanzina

Anni ’80                                                                                                                                                                                              

Sapore di mare, 1983, Carlo Vanzina, Champagne in paradiso, 1984, di Aldo Grimaldi,  Laura non c’è, 1988, di Antonio Bonifacio; Il pap’occhio, 1980, di Renzo Arbore

Anni ’90                                                                                                                                                                                                                            

Tre uomini e una gamba (Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier,1997); Jolly Blu, 1998, di Stefano Salvati

Anni ‘2000 e oltre                                                                                                                                                                                   

Azzurro (Denis Rabaglia, 2000); In questo mondo di ladri (Carlo Vanzina, 2004 Cinepanettone); Notte prima degli esami, 2006, Fausto Brizzi; Albakiara 2008 di Stefano Salvati; Amore che vieni, amore che vai di Daniele Costantini, 2008; Un’estate al mare (Carlo Vanzina, 2008 Cinecocomero);  Questo piccolo grande amore, 2009, Riccardo Donna; La prima cosa bella, 2010, Paolo Virzì), Made in Italy (2018) Ligabue

Approfondimenti:

  • Perdutamor di Franco Battiato (2011). Il caso di autori di canzoni che realizzano film veri, sperimentandosi nel ruolo autoriale cinematografico per eccellenza, la regia
  • La funzione delle canzoni nella filmografia di N. Moretti

L’occhio e la voce: le canzoni scritte come un film di C. Baglioni

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